Moreno De Col, presidente dell’Appia di Belluno, é stato eletto componente della Direzione nazionale della Confederazione Nazionale dell’Artigianato nel corso dell’Assemblea Elettiva tenutasi a Roma dal 22 al 24 ottobre. Un riconoscimento importante al ruolo dell’Associazione bellunese che si aggiunge agli altri significativi risultati ottenuti lo scorso mese da Franco Brunello e Mirco Della Vecchia chiamati a far parte delle presidenze nazionali di CNA Federmoda e CNA Alimentare.
“Un’assemblea, sottolinea Moreno De Col, che ha avuto una vasta eco non solo per l’impegno assunto dal Presidente del Consiglio di predisporre un pacchetto di misure a sostegno delle imprese che comprende tra i suoi punti qualificanti il taglio generale dell’IRAP fino alla sua scomparsa, l’estensione della Tremonti-ter, la previsione di un sostegno organico per le piccole imprese che investono in innovazione e ricerca ma anche perché si sono gettate le basi per un soggetto rappresentativo unico degli artigiani e commercianti.”I tempi, continua De Col, sembrano essere maturi per la creazione di un nuovo soggetto unico rappresentativo di queste realtà associative come é emerso dalla tavola rotonda alla quale hanno partecipato Giacomo Basso, presidente di Casartigiani, Cesare Fumagalli, direttore generale di Confartigianato, Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio, Marco Venturi, presidente di Confesercenti e Ivan Malavasi, presidente della CNA. Un organismo unitario che potrebbe avere la struttura di una fondazione controllata da questo nuovo soggetti collettivo che dovrebbe vedere muovere i primi passi in primavera. Sull’utilità di costituire questo nuovo organismo si sono espressi i rappresentanti di tutte e cinque le associazioni in quanto di tratta di dare voce ad un tessuto imprenditoriale che é larga maggioranza nel Paese ma minoranza spesso inascoltata nelle stanze della politica. Un soggetto unitario che, con il contributo di personalità della cultura e dell’economia, sia in grado di elaborare strategie e strumenti per le imprese rappresentate ma più in generale per il sistema paese.
“Certo – fa notare il direttore dell’APPIA Maurizio Ranon – non sono mancate sfumature diverse sulle modalità, i tempi e gli obiettivi da raggiungere ma la consapevolezza che la posta in gioco sia alta e che un’eventuale insuccesso significherebbe condannare al nanismo politico le imprese rappresentate fa ritenere che questo organismo di rappresentanza unitaria, che non significa fusione di associazioni ma capacità di esprimersi con una sola voce sui temi di comune interesse, potrebbe nascere e dotarsi degli strumenti necessari per essere credibile e incisivo interlocutore ai tavoli decisionali. E se questo accadrà ne beneficerà anche il territorio che potrà, a sua volta, riproporre modelli di rappresentanza locali fino ad ora non compitamente espressi.”