
A settembre 2009 le ore di cassa integrazione effettivamente utilizzate dalle industrie bellunesi sono state 77.052, contro le 134.989 di luglio e le 965.428 complessive del primo semestre 2009. L’utilizzo della cassa integrazione in settembre è quindi calato, arrivando al 3,6% del totale delle ore lavorabili (2.295.967); in luglio questo rapporto faceva segnare un 5% e nel primo semestre dell’anno un 6,8%.Sono i dati elaborati dall’Osservatorio sul Lavoro di Confindustria Belluno Dolomiti su fonte Feinar, la società controllata dall’Associazione Industriali specializzata nell’elaborazione paghe e nell’amministrazione aziendale, su un campione di circa 250 imprese industriali che occupano in provincia di Belluno poco più di 15.500 dipendenti. In settembre, sono stati complessivamente 1.575 i lavoratori toccati dalla cassa integrazione, ma solamente per 103 di loro (lo 0,66%) è scattata la CIG a zero ore, quella cioè che prevede l’erogazione in busta paga solo dell’integrazione e non del salario da lavoro. Nei primi nove mesi dell’anno, 192 aziende hanno ottenuto dall’INPS di Belluno autorizzazioni per CIG ordinaria, per un totale di 5.449.416 ore. Secondo le rilevazioni di Confindustria Belluno Dolomiti, che monitorano 97 di queste imprese (il 51% del totale) che hanno ottenuto autorizzazioni per un totale di 4.010.817 ore (il 74% del totale), solo il 27,3% delle ore autorizzate è stato poi effettivamente utilizzato (su 4.010.817 ore autorizzate, il campione aziende di Confindustria Belluno Dolomiti ha effettivamente utilizzato nel periodo gennaio-settembre un totale di 1.093.439 ore). Un dato estremamente inferiore rispetto alla media nazionale che si attesta intorno al 60%, e in calo anche rispetto al dato bellunese di agosto 2009 (28,2%). “La cassa integrazione è servita a garantire l’elasticità richiesta da un congiuntura particolarmente sfavorevole, che ha colpito anche la provincia di Belluno nell’ultimo anno” – commenta Valentino Vascellari Presidente di Confindustria Belluno Dolomiti – “elasticità che i nostri dati dimostrano non essersi meramente tradotta in tagli al personale. Se infatti la cassa integrazione è stato uno strumento che, da gennaio a settembre, ha interessato un numero elevato di lavoratori, pur se spesso per poche ore al mese, fra le aziende da noi analizzate che hanno utilizzato la CIG la perdita dei posti di lavoro si è limitata all’1,3% del totale. In questo calcolo non sono però compresi i mancati rinnovi dei contratti a progetto e la quasi totale eliminazione degli interinali. C’è quindi la preoccupazione” – sottolinea il Presidente di Confindustria Belluno Dolomiti – “per i risvolti soprattutto sociali della perdita di posti di lavoro, ma anche la decisa posizione delle imprese di rilanciare la produzione e le vendite, mantenendo stabile il più possibile il proprio organico aziendale. Per i prossimi mesi” – conclude Vascellari – “ci aspettiamo momenti impegnativi. In questa fase, un ruolo fondamentale deve giocare la finanza, chiamata a fare davvero squadra con l’industria e sostenere i progetti di riaffermazione del tessuto economico locale”.