“Una soluzione salomonica che rischia di scontentare tutti”. Il senatore bellunese, Maurizio Fistarol, è contrario alla proposta formulata dal ministro Prestigiacomo sulla rotazione della sede Unesco e sollecita le istituzioni bellunesi a fare squadra con la Regione Veneto per arrivare al più presto ad un orientamento unitario. Quella suggerita dalla titolare dell’ambiente è apparentemente la scelta più facile per evitare le polemiche, ma è una soluzione debole che rischia di non dare alla fondazione quella efficacia operativa di cui avrà bisogno nei prossimi anni.” “La provincia di Belluno – continua l’esponente del Pd – può legittimamente chiedere di avere la sede della fondazione qui, visto che sul nostro territorio insiste il 45% dei siti Unesco, cioè molti di più di quelli presenti nelle altre province dolomitiche e poi è baricentrica dal punto di vista geografico rispetto alle altre”. “La cosa, però, – continua Fistarol – va giocata in modo intelligente e unitario, proponendo la località che ha più chance di essere accettata anche da Trento, Bolzano, Udine e Pordenone, senza polemiche intestine che sarebbero controproducenti. Le ipotesi potrebbero essere il Comune di Belluno, perché capoluogo, Cortina, per il prestigio di cui gode, e Auronzo di Cadore visto che è stata scelta come sede per il conferimento del premio e poi perché è la sede della cima dolomitica più prestigiosa: le Tre Cime di Lavaredo. Ma sono soltanto degli esempi. L’importante è che le istituzioni e la politica bellunese, in accordo con la Regione Veneto, facciano al più presto uno sforzo unitario per giocare bene le carte scegliendo il comune che ha più possibilità di essere accettato. Ciò che conta – conclude l’ex sindaco di Belluno – è che la sede sia nella nostra provincia”.