L’assessore regionale ai Flussi migratori, Oscar De Bona, formula un rinnovato appello agli organi istituzionali dello Stato affinché venga rivisto il provvedimento ministeriale relativo all’esenzione dell’Ici per la prima casa. In sostanza De Bona chiede, attraverso una lettera che invierà al ministro delle Finanze e a tutti i parlamentari eletti in Veneto, che i Comuni ottengano il rimborso dell’Ici anche per residenti all’estero così come avviene per coloro i quali abitano sul territorio comunale. Le misure adottate di recente dal Governo infatti, prevedono che tale esenzione venga sì applicata per tutti, residenti nel comune stesso o all’estero, però non contemplano il rimborso statale per questi ultimi. Sta di fatto che molte Amministrazioni civiche applicano l’imposta sugli immobili principali degli emigranti. Non va dimenticata la tipologia di emigrazione che caratterizza il Veneto, in particolare la provincia di Belluno, con cittadini che trascorrono periodi nei propri paesi per recarsi poi all’estero per il lavoro. «E’ stata creata un’ingiusta distinzione – precisa l’assessore – in quanto si tratta di una disparità di trattamento odiosa su un piano di principio prima ancora che lesiva su quello degli interessi, tale in ogni caso da creare delusione e sfiducia in chi l’ha dovuta subire. E’ ben vero che è facoltà dei Comuni concedere l’esenzione dal pagamento dell’Ici per l’abitazione principale anche per i residenti all’estero assumendosene l’onere. E so che molti comuni, nella loro autonomia, hanno già deciso di riparare a questa situazione equiparando i propri cittadini, anche oriundi, ovunque essi risiedano. Colgo l’occasione per ringraziare gli amministratori che si sono già mossi in questa direzione e, pur capendo le difficoltà di bilancio, rivolgo un appello agli altri sindaci di comprendere le esigenze degli emigranti esentandoli dal pagamento. E’ questo un problema molto sentito tra la gente veneta nel mondo e le richieste di modifica del decreto giungono quotidianamente sul tavolo dell’assessore De Bona. «So per esperienza diretta – sottolinea – quanto sia profondo, tenace e costante il legame con il luogo d’origine e, quindi, quanto sia importante rafforzare la dimensione locale come fattore di coesione sociale, di identità culturale, di realizzazione di una rete di rapporti nel contesto globale nel quale oggi siamo quotidianamente chiamati a confrontarci. Un gran numero di italiani all’estero, anche se appartenenti a generazioni nate nei paesi di insediamento, cerca in diversi modi di conservare e coltivare questo legame. Molti lo fanno sul piano culturale ed affettivo, non pochi lo fanno anche sul piano concreto, conservando a prezzo di molti sacrifici un’abitazione nei comuni di origine. Richiedo pertanto ai nostri rappresentanti in Parlamento, come peraltro è avvenuto in altre occasioni, un loro impegno diretto attivandosi con il Governo per dirimere ogni eventuale contrasto giuridico e richiedendo espressamente l’assimilazione riguardante i cittadini italiani residenti all’estero».