Gianpaolo Bottacin (Lega Nord) è il nuovo presidente della Provincia di Belluno. Una vittoria profilatasi con un vantaggio iniziale abbastanza netto, che si è ridotto man mano che giungevano i risultati delle più numerose sezioni di Belluno, Feltre e di qualche Comune della sinistra Piave. Alla fine meno di 1.800 voti hanno fatto la differenza tra i due schieramenti, quanto è bastato comunque per far impazzire di gioia il popolo leghista (una trentina di persone) radunato sotto il palazzo della prefettura, dove tra sventolii di bandiere e colpi di clacson è iniziata la festa. E in serata arrivano anche le congratiulazione del segretario provinciale della Lega, Gianvittore Vaccari: “ci apprestiamo subito a ringraziare gli elettori per la fiducia che ci hanno confermato con questo voto. La Provincia di Belluno è stata finalmente liberata dall’isolamento a cui era stata relegata. Gianpaolo Bottacin nuovo Presidente, con la coalizione che lo appoggiato si appresta a ridare un nuovo volto alla Provincia di Belluno”.
Una soddisfazione resa maggiore dalla difficoltà di battere un avversario come Sergio Reolon, che finito sotto il primo turno di circa 7.000 voti, è riuscito a ridurre notevolmente il distacco. “Un osso duro” lo ha definito Bottacin, che ieri sera ha ringraziato gli alleati del centrodestra e dichiarato di voler iniziare subito a lavorare per il cambiamento annunciato in campagna elettorale: “sentiamo la responsabilità del compito che ci attende. Ringrazio Reolon per la telefonata che mi ha fatto, l’ho apprezzata soprattutto dal punto di vista umano”. A giorni, a Siviglia, Bottacin firmerà l’entrata delle Dolomiti nell’Unesco, un progetto fortemente voluto da Reolon e dall’amministrazione provinciale uscente. Cosa dirà Bottacin all’Unesco si saprà tra qualche giorno: “Domani chiamo Sergio che si è reso disponibile, oggi non parliamo di questo”. Reolon non nasconde “una grande amarezza. In questi 5 anni abbiamo fatto un lavoro formidabile e lasciamo un’eredità importante. Spero che Bottacin sappia valutarlo e dargli continuità, anche se il cambiamento di strada sembra probabile. Io in ogni caso continuerò a lavorare per la mia provincia”.
La mappa della vittoria di Bottacin e del centrodestra punta sul Cadore, che tranne rari esempi, ha fatto la differenza, a iniziare da Cortina d’Ampezzo e fermandosi alle porte di Longarone. Ma un po’ tutta l’alta montagna ha visto prevalere il candidato leghista, da Forno di Zoldo e Zoppè di Cadore a Colle S. Lucia, Livinallongo, Rocca Pietore e Selva di Cadore. Alleghe continua a cantare fuori dal coro, come la maggior parte dei paesi del basso Agordino che hanno votato di più Reolon insieme a Belluno, Feltre, sinistra Piave e ai paesi della provincia di mezzo, dall’Alpago al Feltrino. A sud, nel complesso, è toccato ancora a Bottacin raccogliere i maggiori consensi, con gli en plein di Alano e Quero dove si registra il maggior numero di immigrati soprattutto in relazione allo scarso numero di residenti bellunesi. Una sottolineatura, poco felice, riguarda la bassa affluenza alle urne in una domenica nemmeno troppo soleggiata e in un lunedì come gli altri. Evidente che la politica ha stufato e deluso, ma anche che la grande maggioranza dei bellunesi, come degli italiani del resto, preferisce cha a decidere di loro siano gli altri. E a proposito del referendum “porcellum anycase”, il quorum ovviamente non è stato raggiunto pressochè ovunque e quindi è saltato.
I risultati delle votazioni per il ballottagio alle provinciali:
Gianpaolo Bottacin:
Voti: 41.072 (51, 10%)
Sergio Reolon:
Voti: 39.301 (48,90%)
Elettori: 204.017
Votanti: 80.373
Gianpaolo Bottacin rinuncia alla carica di consigliere regionale del Carroccio, incompatibile con la presidenza di Palazzo Piloni.