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giovedì, Marzo 30, 2023
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A proposito di scorrettezze elettorali

In questo mese e mezzo di campagna elettorale se ne sono lette e sentite di tutti i colori. Si è parlato di programmi elettorali (a sinistra), di litigi (tanto e soprattutto a destra), di spartizione delle poltrone (solo a destra), ma soprattutto si è letto di “comunicazione” (elettorale e istituzionale), con la destra che attacca la sinistra ad ogni occasione. Leggendo i giornali, infatti, mi sono accorto che tutte le iniziative di comunicazione o informazione avviate dall’attuale governo della Provincia sono finite nell’occhio del ciclone, mentre quelle della destra passano del tutto inosservate. Un paio di esempi per tutti. Circa un mese fa la destra ha fatto scoppiare la polemica attorno a un interessante libricino che l’amministrazione provinciale ha allegato a “Il Gazzettino”. In questi giorni tutti noi cittadini di Belluno stiamo ricevendo dal Comune il periodico “Il cittadino”, ma nessuno dice nulla. Nemmeno il Prefetto. Come tutto tace attorno l’inaugurazione di via Psaro che, sempre il Comune di Belluno, ha organizzato per il 18 giugno (domani sera), giorno in cui, guarda caso, Bottacin chiude la sua campagna al Centro Giovanni XXIII con i big della destra. Perché? Eppure tutti tre questi mezzi, in questo periodo elettorale,  rientrano nell?articolato della legge 28 del 2000 sulla par condicio che all?art. 9  “fa divieto a tutte le amministrazioni pubbliche di svolgere attività di comunicazione ad eccezione di quelle effettuate in forma impersonale ed indispensabili per l’efficace assolvimento delle proprie funzioni”. Perché la sinistra non si scaglia contro la destra? Il secondo esempio: i manifesti elettorali! Sui tabelloni ora spiccano i due bei volti dei nostri candidati alla presidenza della Provincia. Ma mentre la destra non ha perso un minuto, accusando Reolon di scorrettezza per la massiccia presenza, la sinistra tace il fatto che la destra adotta la stessa politica distributiva, la Lega ha sfregiato alcuni manifesti dell’avversario con i suoi adesivi e che in alcuni luoghi (vedi il viale che porta in stazione a Belluno) hanno occupato, con il manifesto di Bottacin, anche spazi ora riservati ai referendum. Bene! Io ho dato una risposta a quel “perchè”, risposta che dovrebbe far riflettere ogni bellunese! La destra si appiglia a questi temi non futili (penso che la comunicazione sia fondamentale come garanzia di democrazia per i cittadini), ma ora superflui solo perché non ha altro da dire ai suoi elettori. Non ha un programma da presentare ai cittadini, con il quale aprire un confronto serio e utile per noi tutti. Non ha idee per questa provincia, se non quelle che gli vengono messe in bocca, a scopo elettorale, da Venezia, Treviso o Milano, ripetute dal loro candidato che appare così, come dice una canzone di S. Bersani, “solo la copia di mille riassunti”.

Dino Giano
Belluno

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