Sulla grottesca questione politica di chi rema contro il riconoscimento dell’Unescu delle Dolomiti a patrimonio dell’Umanità, interviene anche il cordinatore del Pd di Belluno Michele Dal Farra.
“Lette le incredibili dichiarazioni di Galan e quelle di altri esponenti del centro destra sulla vicenda Dolomiti patrimonio dell’umanità – commenta Dal Farra – c’è veramente di che rimanere allibiti . C’è da chiedersi, al di là della questione specifica ma partendo da questa come esempio emblematico , come potrebbero governare questo territorio questi politici che non riescono ad avere una voce univoca su nulla, neanche su una questione di oggettiva straordinarietà come quella di portare , con fierezza, nel mondo le nostre Dolomiti. Ecco un esilarante excursus di contraddizioni: Gidoni (parlamentare lega) deserta l’evento di Cortina in cui si è presentata la Candidatura delle Dolomiti, perché diceva “ porta vincoli”, quattro mesi prima , il 29 ottobre 2008, il suo collega Maurizio Paniz interroga il ministro Bondi perché il governo spinga per il riconoscimento, ricordando il lavoro delle cinque Province interessate. Lo stesso Frattini auspicò , durante il governo Prodi, che le Dolomiti entrassero nel Patrimonio Unesco. Galan prima dice “sì ,certo che le Dolomiti meritano il riconoscimento “ ma poi dal 2005 non fa uno straccio di delibera per esserci veramente, nel 2007 abbandona il tavolo del progetto. Oggi è fuori di sè dalla rabbia perché la Provincia si è permessa di andare avanti da sola, senza competenze e paritariamente alle vicine Province autonome (non sa che chiunque , se appoggiato dallo Stato italiano, può presentare candidature all’Unesco), Come ci siamo permessi? Dice: “ La Provincia di Belluno non è ancora Provincia autonoma né lo sarà mai” e poi si confonde e, credendo forse si tratti di un Piano regolatore , sostiene che solo la Regione può avere in mano la faccenda perché ha le competenze su parchi e paesaggio (in realtà in capo al Ministero). Come ci si è permessi di uscire dai confini del reame? Ma contestualmente Manzato , suo vice presidente, della Lega , plaude le cinque Province e spera, il giorno della inaugurazione di Cioccolando in Valbelluna, che l’iniziativa abbia successo. Bottacin continua ad avere paura dei vincoli, sostiene anzi che dovremmo agganciarci al trend del turismo di Venezia e dell’Italia ( le Dolomiti sono nulla) intanto il ministro Zaia (Lega nord pure lui) esulta allo straordinario successo del territorio dolomitico, intanto Gorza (ancora Lega Nord) in consiglio provinciale plaude e dice che loro sono sempre stati d’accordo. La ciliegina? Il sindaco Prade, chiede oggi chiarimenti, ( non si è nemmeno informato che dal settembre 2006 il Comune di Belluno ha deliberato la propria adesione al progetto, proprio grazie al suo portavoce Agostini, allora assessore). Non vuole la sede delle Fondazione a Belluno e aspetta che la proposta diventi realtà (cosa aspetta non si sa….) . Il consigliere Colleselli ( UDC e geologo e dei migliori) addirittura spara che Belluno in fondo non è dotato della roccia dolomitica e quindi chissenefrega di dove sarà la sede della Fondazione Unesco. (nessun ricordo della città alpina Belluno ?). Insomma nessun progetto sul senso di un capoluogo dolomitico, nessuna idea dell’opportunità eccezionale che stiamo vivendo…….e intanto i treni passano”.