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lunedì, Dicembre 4, 2023
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Il Pd interroga se stesso

Felice Casson, l’ex magistrato che indagò su Gladio, la struttura segreta agganciata alla Nato, sui veleni del petrolchimico di Marghera e sul traffico d’armi internazionale nella Prima guerra del Golfo, non ci sta con la nomenclatura del Pd e dice: «Qui non c’è più nessuno dei vertici, da Veltroni a Franceschini a D’Alema, che si possa candidare»! E’ successo ieri sera (venerdì 20) alla Sala Muccin nel corso dell’incontro pubblico dal titolo “Giustizia  e sicurezza” introdotto dal coordinatore comunale del Pd Michele Dal Farra e moderato dalla presidente della Commissione giustizia del Pd Claudia Alpagotti. La sicurezza, che era l’obiettivo primario della politica del centrodestra, in realtà si è rivelata un’operazione pubblicitaria, ha osservato l’ex magistrato. Infatti non è stato fatto nulla di concreto dal governo. Anzi il Dpef dello scorso anno, quindi prima della crisi economica, aveva previsto un taglio del 40% sui fondi destinati alle Forze di polizia. Circostanza che non è sfuggita ai sindacati di categoria, notoriamente di centrodestra, che hanno gridato al tradimento. Un breve accenno, Casson lo fa al “caso Eluana Englaro” per sottolineare che l’emanando disegno di legge del centrodestra vuole intervenire sul principio costituzionale dell’autodeterminazione, che è inderogabile. Per lasciare la decisione finale al medico, anziché all’interessato.

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