Piano cervi in Cansiglio: ce ne sono troppi, fuoco a volontà fino a inizio primavera
Dic 20th, 2010 | By redazione | Category: Meteo, natura, ambiente, animali, Prima PaginaPasseggiare tra le conifere del Cansiglio nel 2011 diventerà più pericoloso che arruolarsi nella Legione straniera. Lo scorso 22 novembre, infatti, si è riunito per la prima volta il Gruppo tecnico per la gestione del Piano di controllo dei cervi del Cansiglio. Che è formato da esperti della Regione Veneto, Regione Friuli Venezia Giulia, Provincia di Treviso, Provincia di Belluno, Veneto Agricoltura, Corpo Forestale dello Stato e Istituto Zooprofilattico delle Venezie. I quali hanno osservato come il numero di cervi in questi anni sia fortemente lievitato nell’area, al punto tale da mettere in pericolo la sua omeostasi, soprattutto l’equilibrio dell’ecosistema bosco. E pertanto si va delineando un piano di abbattimento, rigorosamente fuori dalle aree demaniali, che potrebbe aver inizio con il 2011 fino a inizio primavera. Con la spietata condanna a morte per i piccoli cervi e gli esemplari di giovani femmina di cervo al fine di contenere la popolazione.
Scrivete …
Passeggiare tra le conifere del Cansiglio nel 2011 diventerà più pericoloso che arruolarsi nella Legione straniera
.. poi …
E pertanto si va delineando un piano di abbattimento, rigorosamente fuori dalle aree demaniali
Quindi non si spara tra le conifere del Cansiglio!!!
Falsa informazione, ottimo.
E lo dice uno che non è cacciatore, ma che vive ai piedi del Cansiglio e sa cosa significhino tanti, troppi cervi
Si tratta di un piano di abbattimento di cervi nell’area del Cansiglio (provincia Belluno e Treviso). Ci spieghi dove sta la falsa informazione.
La redazione
In Cansiglio le vacche rimanevano dal 24 maggio a inizio autunno. Ora si pretende in una zona carsica a 1000 metri di effettuare pascolo e fienaggione per un numero di capi spropositato. La fienaggione veniva effettuata nei paesi. Ora nei paesi limotriofi non si sfalcia. La “loppa” è intorno alle case e il poco fieno o l’erba falciata è diventata un rifiuto abbandonato ai bordi dei prati, a ridosso delle siepi o peggio ancora finisce nei cassonetti dell’umido. I “poveri contadini” sono impegnati nella vendita delle “ombre” e dei piagnistei (estremamente utili a reperire contributi per: sfalcio, danni cervo….. ecc.). Non se ne può più.. bastaaaaa